Resisti, elle.
Resisti altri trentadue giorni e poi potrai lasciar andare a puttane tutto quanto.
Altri trentadue giorni e niente più giornate programmate al dettaglio, niente più pile di libri da studiare, niente più sveglia alle sei e quarantacinque, niente più bugie per saltare il pranzo, niente più palestra un giorno sì e uno no per non sentirti in colpa.
Trentadue giorni e potrai mandare affanculo tutto.
Trentadue giorni e tutto ciò che dovrai fare sarà alzarti dal letto al mattino, fare qualsiasi cosa tu abbia voglia durante la giornata, andare a ballare la sera e sentire le ossa spingere e le ginocchia farti male quando tornerai fra le lenzuola alle tre di notte.
Mi sta passando l'appetito.
Sta ricominciando tutto da capo, come poco più di un anno fa, quando smisi di mangiare per la prima volta.
Ho paura di ingurgitare qualsiasi cosa, ho il terrore di prendere peso, l'angoscia di pesarmi giorno dopo giorno.
Ma peggio di tutto, non ho più il coraggio di parlarne con nessuno.
Mi sento di nuovo così superficiale, così stupida, così noiosa.
A chi può interessare, la storia di una ragazza ridicola e stupida che non vuole mangiare?
E a chi volete che importi, se mi sento morire dentro quando addento una mela in più?
A chi volete che freghi qualcosa, se la mia testa gira ed è leggera e il mio cuore scoppia e le gambe nemmeno le sento più, ma io comunque continuo a uccidermi di ginnastica ed esercizi?
A nessuno.
A nessuno.
Nemmeno a me.
Il programma settimanale l'ho più o meno rispettato.
Stamattina ero 46.2.
Oggi mangerò le mie massimo 2000 calorie del free day, concentrate quasi tutte durante la mattinata.
Ho voglia di morire.
Eppure uscirò di casa e mostrerò uno smagliante sorriso a trentadue denti, ancora più convincente di quello di ieri.
vi amo,
elle