sabato 28 aprile 2012

Once upon a time.

Resisti, elle.
Resisti altri trentadue giorni e poi potrai lasciar andare a puttane tutto quanto.
Altri trentadue giorni e niente più giornate programmate al dettaglio, niente più pile di libri da studiare, niente più sveglia alle sei e quarantacinque, niente più bugie per saltare il pranzo, niente più palestra un giorno sì e uno no per non sentirti in colpa.
Trentadue giorni e potrai mandare affanculo tutto.
Trentadue giorni e tutto ciò che dovrai fare sarà alzarti dal letto al mattino, fare qualsiasi cosa tu abbia voglia durante la giornata, andare a ballare la sera e sentire le ossa spingere e le ginocchia farti male quando tornerai fra le lenzuola alle tre di notte.

Mi sta passando l'appetito.
Sta ricominciando tutto da capo, come poco più di un anno fa, quando smisi di mangiare per la prima volta.
Ho paura di ingurgitare qualsiasi cosa, ho il terrore di prendere peso, l'angoscia di pesarmi giorno dopo giorno.
Ma peggio di tutto, non ho più il coraggio di parlarne con nessuno.
Mi sento di nuovo così superficiale, così stupida, così noiosa.
A chi può interessare, la storia di una ragazza ridicola e stupida che non vuole mangiare?
E a chi volete che importi, se mi sento morire dentro quando addento una mela in più?
A chi volete che freghi qualcosa, se la mia testa gira ed è leggera e il mio cuore scoppia e le gambe nemmeno le sento più, ma io comunque continuo a uccidermi di ginnastica ed esercizi?
A nessuno.
Nemmeno a me.

Il programma settimanale l'ho più o meno rispettato.
Stamattina ero 46.2.
Oggi mangerò le mie massimo 2000 calorie del free day, concentrate quasi tutte durante la mattinata.
Ho voglia di morire.
Eppure uscirò di casa e mostrerò uno smagliante sorriso a trentadue denti, ancora più convincente di quello di ieri.

vi amo,
elle


sabato 21 aprile 2012

In fondo, sono ancora capace di sognare.

Visto che mi sono stancata di essere passiva e triste e tutto il resto, ho deciso che mi sforzerò al massimo per essere positiva e competitiva e allegra in vista dell'estate.
In fondo tra due settimane è maggio e io sono così stanca di questa mia maschera pallida e grigia.
Devo fare in modo di ottenere ciò che voglio entro giugno, non me la sento proprio quest'anno di aver timore di indossare un costume o di mostrare il mio corpo.
Quindi il programma che mi imporrò per settimana prossima dovrò rispettarlo alla lettera; lo butto giù, per tenermi più motivata, premettendo che la mia settimana inizia da domenica.

Domenica: 250 calorie e 450 bruciate.
Lunedì: 750 calorie.
Martedì: 350 calorie.
Mercoledì: 750 calorie e 450 bruciate.
Giovedì: 750 calorie.
Venerdì: 350 calorie e 650 bruciate.
Sabato: Free day - non binge. -

Non aggiungo al conto totale frutta e verdura, ma di solito non mangio più di due mele e un po' di insalata.

Questo è l'obbiettivo principale per la settimana, più approssimativamente vorrei:
Conquistare F.
Mostrare a U. come sono in realtà e dimostrargli che sono molto meglio di quel che pensa
Approfondire il rapporto con B.
Passare una bellissima estate
Mantenere il peso che raggiungerò aumentando il regime calorico 
Smetterla di bere coca cola zero
Leggere almeno cento libri entro quest'anno
Allargare il mio giro d'amicizie
Smetterla di mangiare chewing gum
Trovare un modo per aver la pancia piatta sempre e comunque
Finire bene l'anno scolastico


e poi, ovviamente.

Voglio i miei quarantacinque.
Voglio stare bene con me stessa.

vi amo.
elle



mercoledì 18 aprile 2012

Mi sento svuotata d'ogni cosa.

E non è una questione di stomaco che brontola.
Non questa volta.
Sento come una passività insidiosa, un'indifferenza assassina penetrarmi nelle viscere e dipingere tutto delle più insignificanti e spente sfumature.
Eppure non sono triste; no, non credo di esserlo.
E benché non sia felice, devo pur ammettere che le cose ultimamente non stanno andando proprio male.
Anzi, potrei perfino arrivare ad affermare che la mia vita ha assunto una sorta d'aria placida e tranquilla negli ultimi tempi.
Le abbuffate sono lontane, il peso più o meno scende e se non scende è stabile, a scuola fila tutto più o meno meravigliosamente, il mio arricchimento spirituale prosegue più o meno come dovrebbe ed i miei rapporti sociali sono più o meno abbastanza floridi.
Di conseguenza è tutto, più o meno, abbastanza ok.
Ma non io.
Sono inserita in un contesto che non è il mio.
Perchè continuo a sentirmi inadatta.
Continuo a dovermi sforzare, a non essere spontanea e spensierata.
E più vado avanti più comprendo che questo fingere di vivere mi opprime, mi limita.
Provo tutto a metà.
Le sensazioni quasi non sono reali, ma programmate, poichè io quasi non sono reale, ma programmata.
Perchè non devo mangiare dopo le sette e quaranta.
Perchè non devo permettermi di non andare a fare ginnastica oggi.
Perchè non devo concedermi qualche calorie in più oggi.
Perchè devo studiare tutto e splendidamente per domani.
Perchè devo essere carina e gentile e amabile e amata.

Perchè devo sostenere quella conversazione e renderla interessante.
Perchè quel libro lo devo finire entro questa settimana.

Perchè non devo e devo non devo e devo.
E cosa voglio, poi?
Cosa provo, poi?
Non lo so, semplicemente.
Non distinguo più l'obbligo dal piacere.
Il necessario dal futile.

Voglio raggiungere i quarantasei entro sabato.
Meglio i quarantacinque e mezzo.
Vi amo:
la vostra, apatica,
elle


sabato 7 aprile 2012

Mi rimane troppo tempo.

Sei una ragazza complessata.
Vorresti essere interessante, ma in fondo sei piatta e inutile e superficiale.
Hai stancato pure te stessa con questa storia.
E sono grassa, e non voglio mangiare, e mi taglio, e mi ficco due dita in gola.
Ripetitiva, noiosa, ripetitiva e noiosa.
Cosa pensi di ottenere?
Dove pensi di arrivare?
Non è il tuo peso che non va, idiota.
Sei tu.
Tu che non mangi e tu che ti ingozzi.
Tu che è tutto ok e che sorridi e che mai stata meglio.
Tu che gridi e che piangi e che graffi.
Tu che sei stupida e tu che sei la più intelligente.
Tu che vai bene a scuola e tu che non studi.
Tu che vomiti e tu che afferri la lametta e tu che cerchi di suicidarti.
Tu che bevi vodka e tu che esci a fare shopping con tua madre.
Tu che ti piastri i capelli e tu che li lasci mossi.

Tu, in qualsiasi modo, in qualsiasi frangente e con qualsiasi pretesto.
Sei insopportabile, sei incontentabile, sei impossibile.
Stancante e stanca.
Non servi a niente.
Futile, come la "cioccolata calda con panna"
E non la "panna con cioccolata calda".
Sei l'aggiuntivo, e non piaci nemmeno a tutti.
Sradichiamo i complessi di superiorità e scendi sulla terra dei mortali.
Sradichiamo i miti e i falsi problemi e risali dall'inferno in cui ti sei incastrata sulla terra dei mortali.
Spunta i capelli, riempiti di piercing e tatuaggi, cambia il modo di vestirti, rifatti le tette e il naso e le labbra.
Dimmi com'è, poi; sapere di rimanere sempre la stessa sotto le vesti di mille altri.
Dimmi com'è, poi; arrivare a quarant'anni e non sapere chi sei.
Dimmi com'è, poi; vivere una vita che hanno vissuto in miliardi e pensare di essere unica e irripetibile e inarrivabile.
Dimmi com'è, poi; perchè io non voglio vivere così.





Ah, e sono grassa.


giovedì 5 aprile 2012

La mia vita, da un anno a questa parte, è più o meno sempre uguale.

Oggi parto per il mare.
Sabato scorso ero andata per negozi a comperare shorts e canotte e maglie leggere per godermi al meglio la pasqua.
E piove.
Piove per praticamente tutta la settimana.
Mi aspettavo grandi cose da queste vacanze.
Fino a pochi fa pensavo sarebbero state le migliori della mia vita; tutto mi induceva a pensarlo: bei ragazzi con gran cervelli, erba, alcohol, sole e mare.
In più gli ultimi giorni avrei anche dovuto avere casa libera.
In teoria la mia parte pessimista e sempre di cattivo umore sta rovinando tutte le aspettative con un cataclisma di realismo e depressione.
In pratica tutto rimane come si prospettava fin dall'inizio.
In fine sono giunta alla conclusione di vivermi la vacanza per quel che sarà, senza troppe seghe mentali.
In ogni caso, dal punto di vista alimentare le cose questa settimana non sono andate come sarebbero dovute andare.
Sabato era il free day e non mi sono abbuffata ed è stato perfetto!
Il giorno dopo ero solo mezzo chilo in più, ero sicura che sarei potuta arrivare a quarantacinque e mezzo entro giovedì senza problemi.
Poi è arrivato il semibinge di lunedì: mille calorie e voglia di morire.
Incredibilmente e per la prima volta in assoluto sono riuscita a fermarmi durante l'abbuffata, andare in palestra e saltare la cena.
Così il peso era lo stesso di domenica.
Stamattina in ogni caso, oltre ogni aspettativa, ero quarantaseipuntoquattro.
Sono così felice!
Non vedevo un quarantasei basso da cosi tanto tempo!
Ora mi tocca solo riuscire a superare questa pasqua indenne!
vi amo;
elle